Apollo aveva appena ucciso il serpente Pitone, un essere davvero fortissimo; sentendosi molto ganzo, andò da Eros, il dio dell'amore, e cominciò a prenderlo in giro per le sue armi che non sembravano affatto adatte alla caccia (entrambi avevano arco e frecce, ma quelle di Eros erano molto particolari...).
Oh, Dafne amore mio!!! |
Eros, permaloso come le corna delle lumache, colpì Apollo con una freccia d'oro e facendolo innamorare all'istante della bella ninfa Dafne; subito dopo, non contento, colpì la fanciulla con la freccia di piombo, che aveva effetti esattamente contrari a quella d'oro. Così Apollo inseguì Dafne e Dafne cominciò a scappare. E corri e scappa e salta e fuggi e grida, la dolce Dafne arrivò vicino al fiume Peneo, in cui viveva suo padre (il dio del fiume Peneo appunto). Gli chiese aiuto e questi, da buon genitore, la trasformò in un albero di alloro (magari nasconderla? Inondare i campi? No? Troppo difficile?). Da quel giorno l'alloro divenne ornamento per le armi e la testa di Apollo, nonché simbolo di vittoria.
Nessun commento:
Posta un commento